Attualità
8 marzo: non solo mimose
Redazione
07 marzo 2011 10:39
Eye
  1944

 

festadonna

 

8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, più comunemente conosciuta come la "Festa della Donna". Punto di partenza del riscatto femminile, della volontà di partecipazione e di affermazione del valore della donna, capace di esprimersi nella edificazione di un modello di società migliore, purtroppo rappresenta anche le vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli. Pagine e pagine dei libri di storia sono state incise e dedicate alle numerose lotte portate avanti nell'ambito delle associazioni femministe. Inquantificabili i momenti che "le mamme" dell'attuale società hanno dovuto sostenere (aggiungerei con saggezza). Impossibile tracciarne un preciso excursus storico in poche righe. L'8 marzo diviene, dunque, la giornata simbolo di commemorazione di tutte le conquiste storiche, sociali, politiche ed economiche della donna. Spesso, però, s'ignora la vera motivazione per cui, nei paesi occidentali, vi è stata l'istituzione della Giornata Internazionale della Donna: in ricordo delle tumultuose lotte affrontate, l'origine della festività, seppur recente, è curiosamente controverso, e sono infatti diverse, contraddittorie ed ambigue le motivazioni fornite. Probabilmente, le radici risalgono al 23 febbraio 1917 (8 marzo per il calendario gregoriano), quando a San Pietroburgo un corteo di donne russe insorse contro il governo zarista di Nicola II, rivendicando ed ottenendo il diritto di voto. Il mondo occidentale, però, pensò bene di eludere il richiamo alla Rivoluzione Russa: non piaceva l'idea di legare una giornata-simbolo della rivendicazione della dignità femminile ai fatti sovietici.

Si posò così lo sguardo ad un fatto verosimile, probabilmente non reale, del movimento operaio d'oltreoceano. Precisamente a New York, negli Stati Uniti: le operaie dell'industria tessile Cotton misero in piedi una protesta contro le assurde ed irragionevoli condizioni in cui erano costrette a lavorare. Mr. Johnson, il proprietario della fabbrica, rispose alla mobilitazione delle operaie bloccando tutte le vie d'uscita dello stabilimento e appiccando il fuoco. Le 129 operaie prigioniere all'interno furono arse vive. Era l'8 marzo 1908. Fu la leader femminista Rosa Luxemburg che, nel corso della II Conferenza dell'Internazionale Socialista di Copenhagen, volle "riecheggiare" la cicatrice di quel martirio subito da tanti giovani donne. In realtà, l’ipotesi non trova molto credito: non esiste alcuna documentazione storica inerente l'incendio della fabbrica newyorkese. Sembra una versione strumentalizzata di un gravissimo incidente realmente avvenuto, ovvero quello accidentale che, il 25 marzo 1911, coinvolse l'industria Triangle Shirtwaist Company di New York. Le scarse ed inammissibili condizioni di sicurezza del luogo di lavoro contribuirono, comunque, al disastro. Le vittime furono oltre 140, non tutte donne. Certamente l'incendio della Triangle rientra tra i fatti commemorati dalla Giornata Internazionale della Donna. Ma sarà l'U.D.I. (Unione Italiana Donne), nell'immediato secondo Dopoguerra, a voler indire la giornata del riconoscimento dei diritti economici, sociali e politici delle donne, associando nel contempo, alla data dell'8 marzo, l'ormai tradizionale mimosa, colorandola così di un tocco floreale. Lontano dunque dalle interpretazioni secondo cui crescesse sul luogo del presunto incendio di New York, il fiore diventa simbolo di innocenza, libertà, vitalità, creatività e... forza. Nasconde però dolore, sofferenza e lotte di tante donne che si sono battute per un mondo più giusto. Per queste ragioni, l'8 marzo deve essere un momento di riflessione sugli sfruttamenti, le discriminazioni e le violenze che le donne hanno subito e tuttora subiscono, specialmente nei paesi orientali, nonché in quelli dell'illuminato Occidente. Per non dimenticare tutte le donne che sono state minacciate, maltrattate, violentate, imprigionate, uccise... per aver difeso i propri diritti, spesso i più elementari e già insiti nella natura umana. Oggi, però, la Giornata della Donna ha lasciato il posto ad un giorno di festa a carattere meramente commerciale e politico, perdendo il vero significato della ricorrenza annuale.

L'8 marzo, invece, vuole che non si spenga mai il ricordo delle tante lotte combattute dalle nostre antenate, che non si minimizzino i diritti ottenuti e le vittorie conquistate. Un invito a combattere i problemi e le ingiustizie che le donne di tutto il mondo sono costrette a subire, purtroppo ancora oggi. Un invito perché c'è sempre qualcosa per cui lottare. Mimose e celebrazioni nel ricordo dell'impronta dei diritti delle donne in una ricorrenza da riproporre, ogni anno, come segno profondo ed indelebile di quanto accaduto nei secoli scorsi

Angela De Rosa



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