CAPACCIO. "Sull’inchiesta saranno gli inquirenti a fare chiarezza. Per quanto mi riguarda non me la sento di puntare l’indice. L’unica certezza al momento è che i due dipendenti comunali indagati saranno sospesi. Nel caso poi fosse dimostrata la loro colpevolezza, saranno presi tutti i provvedimenti ad horas con l’inevitabile licenziamento". Questo il commento del sindaco di Capaccio Paestum, Pasquale Marino, sugli avvisi di garanzia notificati agli operai comunali Aniello Savino e Erminio Mirarchi, indagati nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura di Salerno per la profanazione della tomba dei genitori del sindaco e l’incendio dell’archivio storico negli uffici comunali, avvenuto nella serata di domenica scorsa. Marino ancora una volta ribadisce come questa vicenda non abbia nulla a che vedere con il piano urbanistico comunale. Infatti, sin da subito le indagini si sono concentrate sulle attività cimiteriali. Violazione della tomba dei coniugi Michele Marino e Filomena Gorga, sottrazione di cassette contenenti le ossa e danneggiamento con il fuoco dell’ufficio e dell’archivio del cimitero di Capaccio, sono i presunti reati contestati a Savino e Mirarchi. Alla base del provvedimento, emesso dal pm Umberto Zampoli, le indagini effettuate dai carabinieri di Capaccio dalle quali sono "emersi sospetti sui due operai dipendenti della società “Capaccio servizi” per la gestione dei servizi cimiteriali, in quanto giorni addietro hanno avuto contrasti con la direzione della predetta società per questioni legate alle loro mansioni all’interno del cimitero", si legge nel Decreto, al quale ha fatto seguito una perquisizione effettuata nella stessa giornata di lunedì sia nelle abitazioni dei due indagati che nelle loro autovetture. Le teche sono state ritrovate in un cunicolo martedì dallo stesso Savino.