Attualità
Puc Capaccio, acquapark abolito: società chiederà i danni
Redazione
04 marzo 2010 09:15
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L'acquapark di Linora cancellato dal nuovo Puc: a denunciarlo è la società “Pianeta Paestum”, che ha assicurato di voler procedere con la richiesta di risarcimento danni per tutte le spese sostenute per la realizzazione del progetto, reso eseguibile da un'apposita variante esecutiva al Piano Regolatore, approvata in Consiglio comunale (con delibera n. 25 del 22 marzo 2006) dalla passata Amministrazione Sica, che consentiva la lottizzazione per la costruzione di un centro sportivo e ricreativo ad uso pubblico, a fronte di un investimento di 50 milioni di euro della suddetta società. L’area individuata in località Linora, nella nuova Relazione Programmatica del Piano Urbanistico Comunale, da zona F4 a destinazione turistica, ricettiva e sportiva è passata, invece, a destinazione agricola.

L’iter ha avuto inizio nel 2000, quando la società ha acquistato il terreno di 19 ettari sul quale preesisteva una lottizzazione già approvata. Da qui l’acquisto dell’appezzamento di terreno. Da allora sono trascorsi diversi anni, durante i quali la ditta si è mossa per cercare di ottenere i fondi per la realizzazione della struttura e, recentemente, ha chiesto un mutuo ed un leasing ottenendo pareri favorevoli, dove mancavano solo le firme di garanzia. “Nella nuova Relazione Programmatica del Puc – spiega Stafania Nobili, una dei soci della Pianeta Paestum – il complesso sportivo è stato cancellato con un colpo di spugna. In un’area confinante, è stata concessa ad un altro imprenditore di costruire un ingente numero di alloggi, mentre alla nostra società è stato negato di mettere in atto il progetto, già approvato, mutando addirittura la destinazione d’uso da F4 a zona agricola. La realizzazione del progetto consente di assumere 400 posti di lavoro, il 10% dei posti sarebbe destinato ai diversamente abili. La società presenterà ricorso ed intraprenderà le vie legali. Certo è che appare anomalo che il nostro terreno è stato trasformato a destinazione agricola , con progetti già approvati in un’area edificabile, mentre altrove è stata data la possibilità di creare una lottizzazione ex novo”. Prima dell’approvazione della Relazione Programmatica del Puc, la società aveva presentato un’osservazione al Piano, tramite il legale rappresentante, nella quale si evidenziava che “qualsiasi scelta urbanistica deve tener conto dell’effettivo stato dei luoghi e dei provvedimenti abilitativi già rilasciati. L’Amministrazione comunale deve tener conto di situazioni di fatto già in essere in virtù di provvedimenti dalla stessa adottati e, quindi, salvaguardare i diritti dei privati soprattutto laddove esistano posizioni consolidate”.

La struttura prevedeva più piscine coperte, un ristorante, un anfiteatro di 6000 posti, campi di calcetto e da tennis, bar, alloggi annessi ai centri sportivi, per un indotto di circa 400 posti di lavoro.



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