Attualità
Reggio Emilia, capaccese arrestato per porto illegale di armi
Redazione
08 marzo 2010 11:21
Eye
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Lo scorso settembre erano stati trovati in possesso di pistole, fucili, una mitragliatrice, caricatori e cartucce in un box auto, all’interno dell’ippodromo di San Polo d’Enza, in provincia di Reggio Emilia. Sabato scorso, le misure di custodia cautelare in carcere sono state emesse nei confronti di  T. Z., 49 anni di Capaccio, ora residente a Casalgrande, G. Z., 49 anni di Palermo, padre di A. S. Z., 23enne originario di Scandiano, anche lui finito in carcere. L'operazione era iniziata con una denuncia per ricettazione a carico del palermitano, sorpreso con un quad rubato l’11 agosto a Baiso, sull'Appennino Emiliano. Nel corso delle indagini, i carabinieri scoprirono anche che l’uomo aveva in uso un box auto all'interno dell'ippodromo di San Polo d'Enza. Per individuare con esattezza il box, i militari si sono appostati nell’attesa che arrivasse il palermitano. Ma a sopraggiungere il figlio dell’indagato per ricettazione che, una volta aperto il box, è stato fermato dai carabinieri. Dopo qualche minuto, è arrivato anche il padre, a bordo di una auto guidata dal 49enne di Capaccio. Nel baule dell’autovettura di T. Z., i militari trovarono una doppietta Beretta calibro 12, rubata a Viano (Reggio Emilia) il 21 agosto. Altre armi erano custodite nel box in un cassettone: una mitragliatrice (modello Bill's PPSH-41 con calciolo tagliato), due pistole (Fegyvergyar Budapest Frommer calibro 9, con matricola abrasa, e Beretta calibro 9 corto) e un caricatore per fucile mitragliatore con all’interno 31 cartucce, oltre a vari altri tra munizioni e caricatori. Per padre e figlio l'accusa è concorso in detenzione illegale di armi, munizionamento tipo guerra e con matricola abrasa, alterazione di armi. T. Z. deve rispondere di furto e porto illegale di fucile. All’epoca dei fatti, i tre hanno ottenuto la remissione in libertà, revocata, nella mattinata di sabato scorso, su provvedimento del Tribunale della Libertà di Bologna, che ha accolto il ricorso presentato dal pm di Reggio Emilia, Maria Rita Pantani.



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