CAPACCIO. “Vedo un’attivismo quest’anno nel reperire fondi per la Calpazio fuori dal normale. Se ciò ci fosse stato anche durante la mia gestione, forse oggi il mio disimpegno da presidente verrebbe visto con occhi diversi”. A parlare è l'imprenditore Gennaro Rinaldi (nella foto), che in una nota diffusa a mezzo stampa, ritorna sulla decisione di lasciare la poltrona di massimo dirigente del club granata. Rinaldi, che tanto ha fatto per la realtà calcistica capaccese, con la sua famiglia rimasta all’interno del sodalizio, con il padre Stefano nominato presidente onorario, aveva chiesto maggiore sostegno, soprattutto al pubblico, per continuare ad investire nel calcio a Capaccio. Lo storico nono posto raggiunto nell’appena conclusosi torneo d’Eccellenza non è bastato a far stringere attorno a Gennaro Rinaldi un numero maggiore di sostenitori, anche dal punto di vista economico oltre che morale davanti agli ottimi risultati raggiunti. Rinaldi che anche quest’anno ha garantito una sua quota per permettere alla Calpazio l’iscrizione, somma raggiunta poi dall’affetto dei tifosi e della nuova società, adesso passata nelle mani di Francesco Guglielmotti. Gennaro Rinaldi, oggi soltanto temporaneamente lontano dal calcio, passione infinita dell’imprenditore capaccese, rivolge il suo in bocca al lupo alla dirigenza chiamata adesso a portare avanti la storia del club nato nel 1963 ma non lesina una punta di rammarico davanti ai suoi tanti appelli, rimasti inascoltati, di un aiuto. (Gli estratti dell'intervista al presidente Rinaldi sono stati tratti dal sito paestuminrete.net)