CAPACCIO PAESTUM. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, il seguente comunicato stampa diffuso dalla Fisi (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali) a firma del segretario territoriale, Rolando Scotillo.
Dal piantonamento domiciliare allo sgabuzzino: vigile urbano costretto a scrivere i verbali sull’agenda. Un presidio ‘temporaneo’ di legalità in un bene confiscato si trasforma in stanza delle punizioni per il vigile dissidente. Nel presidio a Licinella dei caschi bianchi di Capaccio Paestum manca persino carta e penna. Una stanza con scrivania e due sedie, senza linea telefonica, computer e stampante è la sede svolge servizio ‘da solo’ il vigile urbano che da tempo dichiara uno stato di disagio. Un ‘esilio’ annunciato già da tempo e che si è palesato dopo le denunce fatte circa le progressioni con relativi punteggi. Un’istanza costata cara: “Sono stato piantonato sotto casa durante la mia quarantena, sono persino stato richiamato dalle ferie per la notifica di sospensione”. Cosa più grave è il blocco degli accessi al portale dei verbali dopo il suo rientro come amministrativo. Giorni, settimane, mesi di frustrazione, il sindacato FISI scende in campo al fianco del vigile urbano: “Stiamo analizzando le azioni da mettere in campo per il mancato rispetto del CCNL - dichiara Rolando Scotillo - nella vicenda del nostro iscritto si sta attuando un vero e proprio linciaggio psicologico oltre che la mancata osservanza delle leggi circa i luoghi di lavoro, la tutela della salute del lavoratore”. Azioni sindacali e non solo la Fisi ha attivato il proprio pool di medici legali e avvocati per verificare l’attuazione di un vero e proprio mobbing nei confronti del vigile urbano.