ROCCADASPIDE. Via libera dal Tar all’acquisto del Castello Giuliani (già dei Principi Filomarino) da parte del Comune di Roccadaspide, che ha dunque regolarmente esercitato il diritto di prelazione, per circa 60mila euro, relativamente ad una porzione pari a 580 mq dell'immobile (nella foto). I giudici della seconda Sezione, infatti, hanno rigettato il ricorso presentato da Ettore e Maurizio Giuliani, zio e nipote che vivono nello storico castello, contro l’ente civico, la Soprintendenza Archeologica di Salerno-Avellino ed il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, richiedente l’annullamento di tutte le delibere di giunta e Consiglio comunale con le quali il Comune ha esercitato il diritto di prelazione e tutti i relativi atti della Soprintendenza, contestando eccesso di potere, difetti d’istruttoria, travisamenti del fatto, violazioni procedurali e di legge.
La vicenda trae origine dalla donazione del 2007 con la quale Ettore Giuliani trasferiva a suo nipote Maurizio la propria quota di nuda proprietà, riservando la corrispondente quota di usufrutto a sé ed alla moglie, poi defunta. Con atto notarile, nel 2019 Aurora Giuliani cedeva ad Ettore e Maurizio Giuliani le proprie quote di spettanza sull’immobile, quale modalità compositiva dello scioglimento della comunione ereditaria, stante l’indivisibilità del Castello: tale trasferimento di proprietà era sottoposto a condizione sospensiva, dell’eventuale esercizio del diritto di prelazione da parte del Ministero o degli Enti territoriali interessati (art. 61 D.Lvo 42/2004) nel termine di 60 giorni dalla comunicazione della cessione.
Dopo la denuncia dell’atto transattivo alla Soprintendenza, trattandosi di un bene di rilevante interesse culturale sottoposto a vincolo storico-architettonico, il Comune (difeso nella controversia dall’avv. Lorenzo Lentini) ha esercitato il diritto di prelazione, in funzione di “una migliore conservazione e valorizzazione della parte del Castello, con la destinazione di tali spazi al godimento pubblico per scopi culturali”, osservando nello specifico che “il bene si presterebbe particolarmente per attività di tipo culturale, di rappresentanza, per piccole mostre, allestimento di biblioteca comunale, concerti e incontri di tipo culturale” e che la proprietà pubblica “potrebbe sia garantirne la tutela, sia renderli visibili e fruibili al pubblico”.
Sulla scorta di ciò, per i giudici del Tar l’Amministrazione civica di Roccadaspide retta dal sindaco, Gabriele Iuliano, ha esercitato legittimamente il proprio diritto di prelazione “deducendo che il Castello Giuliani (già dei Principi Filomarino) costituisce l’unico grande attrattore sul piano storico, artistico e culturale del Comune di Roccadaspide (…) e che la proprietà pubblica assicurerebbe una più efficace conservazione ed una migliore valorizzazione della “parte” del Castello dotato di elementi architettonici ed artistici di pregio, con la possibilità di una più ampia fruizione pubblica, tramite attività culturali e di rappresentanza”. Alla famiglia Giuliani, ora, non resta che ricorrere al Consiglio di Stato.