AGROPOLI. Dopo “Un sogno durato un giorno” e “La linea curva”, Umberto Squitieri ritorna alla Fornace di Agropoli con una nuova produzione teatrale firmata Scen Out. Il debutto è fissato per la prossima domenica, 04 febbraio alle ore 18:30 con ingresso gratuito, previa prenotazione. Il regista e attore Umberto Squitieri cuce con una linea narrativa unica una serie di monologhi dell’autore Aurelio Aceto, creando un impianto scenico nel quale un politico amorale (interpretato dallo stesso Squitieri) diventa folle e barbone dopo la morte di suo figlio Errico (interpretato da Piervito Grisù), ucciso da un proiettile vagante. L’uomo gira per la città alla ricerca di suo figlio che spesso immagina di vedere o sentire mentre canta. L’opera racconta l’oscillazione continua del politico tra follia e non follia. Un racconto drammatico dai toni grotteschi come solo la vita sa fare.
Con il patrocinio del Comune di Agropoli e in collaborazione con il museo “Acropolis” e la fondazione “Giambattista Vico”, le “oscillazioni squitieriane” debuttano alle porte del Cilento. Aurelio Aceto, autore teatino, ha spesso firmato le sue opere con gli pseudonimi di Baltasar e Ruggine. Quale “perenne ignorante e artigiano della parola”, i suoi testi teatrali sono incentrati sulla presa di coscienza, morale, nuova ritrovata intelligenza etica e invito alla crescita personale continua, tramite la lettura come strumento concreto di elevazione totale. "Mi piacciono - spiega Aceto- nei testi così come nella loro messa in scena, i momenti enigmatici che mi spingono fuori dalla mia zona di comfort e mi portano a immaginare, a squarciare. Per dirla alla Squitieri, a scomporre e riordinare un caos dal quale si esce accresciuti e mai diminuiti. Pur avendo scritto io i testi di “Oscillazioni di acidi denucleici”, sono certo d’imbattermi in più di un nuovo enigma da me non pensato. Umberto Squitieri è un mago in questo processo. Scova sempre dell'altro in un testo". "L’incontro con la scrittura di Aurelio Aceto- aggiunge Squitieri- penna lontana dai canoni formali, mi ha subito stimolato il desiderio di confronto, sia dal punto di vista registico, che attoriale. Aurelio gioca con le parole e con il loro suono, creando percorsi grotteschi e clowneschi che rasentano la follia, lasciando l’uomo in bilico su un filo invisibile a oscillare nella demenzialità della vita. Si sorride amaro. Infine, questo spettacolo è per me anche la storia di un altro importante incontro, quello con Piervito Grisù e la sua musica. La voglia di unire, lavorando insieme, i nostri mondi".
Piervito Grisù, cantautore salernitano in attività dal 1996, dopo tante collaborazioni nazionali e internazionali- 99 Posse e Sud Sound System, Anthony Johnson, Enzo Avitabile, J-ax, Roy Paci e Manu Chao- accompagnerà Squitieri sulla scena con le sue musiche originali. "Quando ho ricevuto la proposta per lo spettacolo da Umberto, sono stato molto felice - commenta Grisù - soprattutto perché l’idea di questo progetto abbraccia quella mia che unisce musica e teatro. Infatti, l’opera è un viaggio attraverso i monologhi di Aurelio Aceto accompagnato dalle mie canzoni, toccando temi per noi molto importanti ma spesso dimenticati da una società individualista e frettolosa. Vi aspettiamo a teatro - conclude - sarà un grande 2024 per me, il migliore modo per festeggiare i miei ormai 28 anni di musica. Venite a vivere questa emozione, non fatevela raccontare". Il cantastorie con l’indole del draghetto che vuole diventare pompiere, suggella l’anticonformismo del trio artistico che “oscillerà” alla Fornace di Agropoli domenica 4 febbraio alle ore 18:30.