Attualità
LE RAGIONI DELLA SOPRINTENDENZA
LE RAGIONI DELLA SOPRINTENDENZA
Camerota, lavori sul Mingardo: il Tar respinge il ricorso del Comune
Antonio Vuolo
03 aprile 2024 18:04
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CAMEROTA. E’ stato respinto dal Tar di Salerno il ricorso del Comune di Camerota contro le diffide e ordinanze di Sovraintendenza e Parco in merito alla somma urgenza per intervenire sulla frana lungo la strada provinciale del Mingardo. Legittime, dunque, le azioni intraprese dalla Soprintendenza per tutelare il paesaggio e l'incolumità pubblica. Il Comune, secondo i giudici amministrativi, avrebbe dovuto avviare un regolare procedimento di autorizzazione paesaggistica, anziché procedere con provvedimenti straordinari senza adeguata istruttoria e motivazione. “Le conclusioni rassegnate dal Collegio possono essere, dunque, così sintetizzate – si legge sul dispositivo -, le Autorità di tutela hanno declinato la loro azione inibitoria, conformativa e repressiva in maniera legittima, coerente e ragionevole, nell’esercizio delle prerogative di vigilanza e sostituzione attribuite dal Codice di settore. Il Comune (sulla sentenza è sostituito dal termine Omissis – ndr) avrebbe potuto adottare un provvedimento contingibile e urgente (al di fuori, dunque, dell’ordinario procedimento di autorizzazione paesaggistica) ma solo per le opere strettamente necessarie a salvaguardare l’incolumità pubblica (e tali non sono opere che si vanno a sviluppare nell’arco di sei mesi anche con l’utilizzo di materiale esplodente) e avrebbe dovuto attivare, da subito, il procedimento di autorizzazione paesaggistica per quegli interventi ultronei, in linea con quanto sta avvenendo (solo ora) nella conferenza di servizi ancora in corso e avente ad oggetto l’assegnazione di un finanziamento di oltre 5 mln di euro per il risanamento idro-geologico del costone roccioso a monte della SP 562/d. 8.- Per le ragioni sopra esposte, il ricorso va integralmente rigettato”. L’intera vicenda risale al mese di dicembre di due anni fa quando il primo cittadino di Camerota, Mario Salvatore Scarpitta dichiarò lo stato di “somma urgenza” per intervenire sulla frana e superare quindi le “normali” procedure di appalto, trattandosi appunto di urgenza. Quindi, i lavori sono iniziati nel febbraio 2023 grazie anche all’utilizzo di esplosivi, nonostante le ordinanze, gli esposti e le diffide, di Enti sovracomunali (Soprintendenza e Parco) e delle associazioni ambientalisti, con tanto di segnalazione anche alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania. Ma nonostante ciò le attività sono proseguite fino alla riapertura della strada. A lavori ultimati, in ogni caso, c’è stato il ricorso dell’Ente comunale al Tar per impugnare le diffide e le ordinanze della Soprintendenza e del Parco, sostenendone l’illegittimità e chiedendone l’annullamento. Ma il Tar ha dato torto al Comune. 



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