Giudiziaria
A 10 ANNI DALLA TRAGEDIA
A 10 ANNI DALLA TRAGEDIA
Capaccio Paestum, 11enne annegata: assolti in Appello anche albergatore e bagnino
Alfonso Stile
11 aprile 2024 20:21
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CAPACCIO PAESTUM. Nessun colpevole per la morte di Angela Angelino, l’11enne di Caivano che il 31 luglio 2014 perse tragicamente la vita annegando nel mare di Capaccio Paestum, in località Ponte di Ferro (nella foto). Questo pomeriggio, infatti, la Corte d’Appello di Salerno (presidente Rulli, consiglieri a latere Conforti e Berni Canani), accogliendo gli appelli di Stefano Mauro, titolare della struttura alberghiera Hotel Parco dei Principi (difeso dall’avv. Francesco Raeli), e di Amedeo Milite, il bagnino della spiaggia (difeso dall’avv. Vincenzo Caliendo), ha assolto gli imputati dai reati a loro ascritti “perché il fatto non sussiste”. 

LA TRAGEDIA - La ragazzina, che soggiornava a Paestum con la famiglia, stava facendo il bagno con il padre quando i due, a causa del mare agitato, vennero trascinati al largo dalla corrente di risacca. I soccorsi, complicati dalle condizioni marine avverse, permisero di salvare la vita soltanto al genitore; nulla da fare, invece, per la piccola Angela, sopraffatta dalla forza delle acque e recuperata quando ormai, purtroppo, il suo cuore aveva smesso di lottare. 

LE INDAGINI - All’esito delle indagini del caso, erano stati rinviati a giudizio per omicidio colposo il titolare della struttura e il bagnino: il primo per mancanza di alcune delle dotazioni di sicurezza previste dalla vigente ordinanza balneare; il secondo, per non aver esercitato la dovuta vigilanza. Altresì, fu rinviato a giudizio per i reati di falso ideologico nella redazione della annotazione di servizio e per favoreggiamento personale il Secondo Capo Scelto della Guardia Costiera Raffaele Taddeo, Ufficiale in servizio presso la Capitaneria di Porto di Agropoli e intervenuto sui luoghi del fatto, il quale fu assolto “perché il fatto non sussiste”, in primo grado, il 4 luglio del 2022. 

LA DECISIONE DEI GIUDICI - All’esito del giudizio di primo grado, durato quasi 5 anni, con un’istruttoria che vedeva l’escussione di oltre 20 testimoni e una copiosa acquisizione documentale, il giudice monocratico della seconda Sezione penale del Tribunale di Salerno, Paolo Valiante, assolse l’Ufficiale della Guardia Costiera ritenendo che non avesse commesso alcun falso nella redazione della annotazione di servizio, e dunque alcun favoreggiamento, condannando invece il titolare della struttura Mauro e il bagnino Milite. Quest’oggi, la Corte di appello di Salerno, accertata l’estraneità al tragico evento degli imputati, li ha assolti con formula piena. Grande soddisfazione esprimono gli avvocati Francesco Raeli e Vincenzo Caliendo avendo la Corte d’Appello, accertando la verità dei fatti, restituito a 10 anni dal fatto serenità ai propri assistiti.



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