CAPACCIO PAESTUM. Ha suscitato scalpore, a Capaccio Paestum, la vicenda del maestro di arti marziali finito agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale su minori. Il legale difensore Marco Nigro preannuncia di aver già presentato istanza al Riesame per chiedere la revoca o l'alleviamento della misura cautelare a carico del 68enne, il quale da subito ha negato ogni addebito e che, nelle prossime ore, sarà sottoposto ad interrogatorio di garanzia davanti al gip. Oltre al fatto che le minori avrebbero equivocato taluni atteggiamenti, nel reputare inverosimili le dichiarazioni da loro rese, le tesi difensive saranno supportate da testimonianze di genitori che, invece, negli anni hanno potuto constatare l’irreprensibilità e professionalità del maestro.
Per lui l’accusa è di violenza sessuale su minori, nella fattispecie tre allieve tra gli 8 ei 12 anni che prendevano lezioni di taekwondo: nel corso dell’incidente probatorio, avvenuto alla presenza di una psicologa nominata dalla Procura di Salerno, hanno raccontato di aver subito palpeggiamenti e contatti impropri durante gli esercizi di stretching e in auto, quando l’istruttore le riaccompagnava a casa dopo le lezioni in palestra. Capacità di testimoniare che la CTU ha dichiarato “piena” per tutte e tre le ragazzine.
Intanto, il prof. avv. Sergio Perongini, l’avv. Domenico Vecchio e l’avv. Salvatore Mastrolia, difensori di fiducia delle tre minori coinvolte, dichiarano quanto segue a StileTV: “Nel caso che ha portato all’applicazione degli arresti domiciliari da parte del gip del Tribunale Penale di Salerno, nei confronti del maestro di arti marziali, per violenze sessuali nei loro confronti, evidenziamo che le persone offese dal potenziale reato, allo stato, risultano essere di più di quelle finora indicate. Le minori coinvolte, infatti, risultano essere sei mentre altre, si auspica, potrebbero ancora presentare ai competenti organi giudiziari le notizie di reato utili a chiarire quella che si prospetta essere una triste vicenda giudiziaria”.
Si prospetta, dunque, un secondo incidente probatorio con altre tre minorenni che frequentavano la palestra dell’associazione sportiva diretta dal maestro: a tirarle in ballo sono state le tre amichette i cui familiari hanno denunciato tutto all’autorità giudiziaria.
Come confermato anche dai legali delle vittime, infine, nel corso delle indagini preliminari il maestro di arti marziali ha subito due perquisizioni domiciliari, risultate entrambe negative, ovvero non è stato trovato nulla di penalmente rilevante sul cellulare o su dispostivi informatici riconducibili all’indagato, né in merito ai fatti contestati né relativamente ad altri reati su minori.