Politica
DELICATA CRISI POLITICA
DELICATA CRISI POLITICA
Capaccio Paestum, si spacca la maggioranza: 8 consiglieri comunali contro il sindaco
Alfonso Stile
09 novembre 2025 14:45
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CAPACCIO PAESTUM. Crisi politico-amministrativa a Capaccio Paestum, nel Salernitano. Ad annunciarlo il presidente del Consiglio comunale, Angelo Quaglia, in una nota inviata, alla nostra redazione, a firma di 8 consiglieri comunali di maggioranza. Si riporta, di seguito, il testo integrale del comunicato: "Il Presidente del Consiglio Comunale di Capaccio Paestum, Angelo Quaglia, ed i consiglieri di maggioranza Antonio Agresti, Igor Ciliberti, Maria Rosaria Giuliano, Antonio Mastrandrea, Gianmarco Scairati, Pamela Volpe ed Eustachio Voza, prendono le distanze da quanto pubblicato in data odierna da organi di stampa e ripreso da voci diffuse in città. La riflessione in atto all'interno della maggioranza è frutto della mancanza di confronto politico e condivisione di scelte e indirizzi che, in questi mesi, si è determinata e protratta, nonostante le richieste a proposito formulate. Tante, troppe decisioni rilevanti per la vita amministrativa dell'Ente sono state e vengono assunte in totale autonomia. Lungi dal voler prevaricare altrui competenze, riteniamo che la ormai assoluta mancanza di confronto, che si concreta nella costante assenza di ogni comunicazione, sia preventiva che di merito in ogni atto di importanza, sia insostenibile. Purtroppo, cadono nel vuoto per giorni anche le richieste di chiarimento e incontro. Pertanto, smentiamo categoricamente che ogni nostra scelta è in alcun modo legata ad eventuali nomine o decisioni delle ultime ore". 

COSA HA INNESCATO IL COMUNICATO - Sin dalle prime ore di stamane, nella città dei Templi è iniziata a circolare la notizia di una presunta sfiducia in atto ai danni del sindaco, Gaetano Paolino, da parte della maggioranza consiliare, pronta a recarsi finanche dal notaio per ratificare il tutto. Con il passare delle ore, i consiglieri "dissidenti" che avrebbero ordito la defenestrazione di Paolino si sarebbero poi ridotti ad 8, uno in meno rispetto al numero necessario per staccare anzitempo la spina all'Amministrazione comunale. Un presunto golpe fallito perché, a quanto pare, un consigliere di minoranza si sarebbe rifiutato di firmare all'ultimo minuto. Ad incrinare definitivamente gli equilibri sarebbe stata la recente nomina a comandante della Polizia Municipale del magg. Antonio Rinaldi, tornato al suo posto dopo 12 anni. Circostanze, presupposti e ricostruzioni, però, categoricamente smentite dai "dissidenti", che hanno deciso di fare chiarezza attraverso la nota stampa inviata alla nostra redazione.

Di certo si apre, ora, una profonda spaccatura in seno alla maggioranza consiliare, con 8 consiglieri che contestano apertamente la decisioni assunte finora ed il modus operandi politico-amministrativo del primo cittadino Gaetano Paolino, pur senza mai citarlo apertamente. Una situazione delicatissima, visto che il Comune è sotto la lente d'ingrandimento della Corte dei Conti e della Commissione d'accesso agli atti inviata dal Ministro Piantedosi, scenario che in questi mesi ha portato l'Amministrazione Paolino ad assumere decisioni cruciali per il destino dell'ente civico e della comunità locale negli anni a venire. Decisioni che, a quanto spiegato dai "dissidenti", sarebbero state assunte in totale autonomia dal sindaco e senza alcuna condivisione con la maggioranza. Una nota durissima quella dei consiglieri Quaglia, Agresti, Ciliberti, Giuliano, Mastrandrea, Scairati, Volpe e Voza, che sicuramente innescherà un acceso dibattito all'ombra dei Templi.



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