SALERNO. "La situazione di incuria in cui versano le aree verdi site in prossimità di via Ligea è lo specchio della scarsissima cura del verde pubblico in città. Un problema ancora irrisolto nonostante i due cambi di gestione avvenuti dopo l'inizio della vicenda giudiziaria sulle cooperative". Così il consigliere comunale e capogruppo di Oltre Donato Pessolano. "La gestione del verde nella nostra città - è risaputo - è assolutamente carente e deficitaria: un esempi o è ben espresso dalle zone che dovrebbero essere un biglietto da visita per chi giunge a Salerno dal Porto e dalla Costiera Amalfitana: la situazione è indegna di una città civile. In Via Ligea, già messa a soqquadro prima dal Viadotto Gatto, poi dal cantiere di Porta Ovest con le strutture annesse e connesse, i residenti sono ormai ingabbiati ed abbandonati. Il parcheggio e la zona del campo sportivo sono da troppi anni completamente immersi nel degrado, così come la scalinata che conduce al rione Olivieri, fondamentale per garantire il collegamento pedonale con via Benedetto Croce, eppure molto dissestata e scarsamente illuminata. E' triste osservare le condizioni di quella che potrebbe essere una piccola oasi urbana in un'area fortemente urbanizzata e trafficata, capace di migliorare, per quanto possibile, la qualità della vita dei cittadini della zona. Tuttavia, oltre alla trascuratezza delle aiuole e alla scarsa cura dell'erba, la situazione in assoluto più critica è quella delle alberature. Non si attenda, come al Parco Arbostella, il loro completo deterioramento, che avrà come unica conseguenza l'abbattimento". "Urge dare un cambio di rotta alla gestione del verde pubblico, valorizzando l'ordinario: è ciò che si rende più che mai necessario in una città in cui mancano i servizi essenziali e l'ambiente non è una priorità per l'amministrazione. Si dia un segnale di forte discontinuità iniziando, proprio a partire da Via Ligea, a curare le aiuole ed i giardini di quartiere, anche quelli più piccoli e meno frequentati. Ciò che provoca le maggiori carenze nella gestione del verde pubblico è l’inadeguata programmazione degli interventi, insieme alla loro cadenza, decisamente troppo bassa. Agire soltanto con interventi radicali, come spesso si è fatto negli ultimi anni - conclude Pessolano - non è la strategia giusta da seguire, ed è ampiamente dimostrato: soltanto con azioni cadenzate adeguatamente si potrà realmente contribuire concretamente a rendere la nostra città più vivibile”.