CAPACCIO. È venuto a mancare il nostro parroco, don Carmine Cirillo (nella foto). La sua morte, giunta quasi improvvisamente, è stata per noi un fulmine a ciel sereno. Siamo rimasti come pecorelle smarrite senza la guida del loro pastore. La mancanza di don Carmine ci ha lasciato un vuoto dentro, la sua scomparsa è paragonabile alla perdita di un papà al quale affidavamo le nostre paure e le nostre incomprensioni, al quale accorrevamo quando avevamo bisogno. Lui, sempre disponibile e sempre accomodante, non amava dare fastidio, soprattutto dare pensieri di sé, per questo ha tenuto la sua malattia quasi nascosta, non per paura ma per il semplice fatto di non voler dare un dispiacere alla comunità. Molto testardo: quando aveva in testa un progetto lo portava a termine, anche contro le avversità della comunità. Ricordiamo, soprattutto, il progetto del Madagascar che lui teneva molto a cuore, dove, con le suore Angelle di Santa Teresa di Gesù Bambino di Vallo Della Lucania, hanno costruito una scuola materna con un’aula interamente dedicata alla parrocchia di Santa Rita. Oggi, questa scuola nel Madagascar accoglie 150 bambini ai quali vengono garantiti 2 pasti caldi al giorno. Gioiva quando noi ragazzi organizzavamo feste e giochi nella contrada. Contento come un bambino quando ha festeggiato il suo 50esimo anno di sacerdozio. Quest'anno, per la festa dell’Unità d’Italia, ha voluto addobbare il Rettifilo con bandiere tricolori (le quali hanno fatto da ornamento al suo funerale), ha celebrato una messa in suffragio hai caduti, ha fatto cantare l’Inno di Mameli e, infine, ha distribuito a tutti i partecipanti un cd con l'inno inciso. Molto semplice nella vita reale ma nelle celebrazioni molto intenso. Un unico rammarico: se noi giovani fossimo stati più vicini a lui avrebbe fatto tanto, ma tanto di più… GRAZIE DON CARMINE PER I TUOI INSEGNAMENTI E PER QUELLO CHE HAI FATTO PER
I residenti