CAPACCIO PAESTUM. Sulla situazione dell’area in località Cannito di Capaccio Paestum, l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Italo Voza, attraverso l’Assessore all’Ambiente, Crescenzio Franco, chiarisce definitivamente quanto segue:
“Una corretta ricostruzione dei fatti deve prendere le mosse dalla circostanza che in località Cannito (area della vecchia Discarica Comunale) insiste il sito di stoccaggio controllato del Comune di Capaccio Paestum, autorizzato il 29 maggio 2001 ai sensi della art. 13 Decreto Ronchi. Il sito di stoccaggio, protetto con le misure previste dalla vigente normativa (al di sotto di uno strato di terreno di m. 1.80 e coperto con teli protettivi), occupa circa 2000 mq dell’area complessiva nella disponibilità dell’Ente. L’attuale Amministrazione Comunale, a seguito della conclusione del Piano di Caratterizzazione dell’area terminato nell’anno 2010 e da cui è emersa la non necessità di una bonifica ma solo della messa in sicurezza e di un capping definitivo, con delibera di Giunta Comunale n. 47 del 22 febbraio 2016, ha preso atto del Progetto Definitivo di riqualificazione paesaggistica ed ambientale dell’ex Discarica in località Cannito di Capaccio Paestum. Tale Progetto Definitivo (RUP architetto Rodolfo Sabelli – Progettista geometra Antonio Franco e Collaboratore Maria Luigia D’Angelo) è stato redatto sulla base delle indicazioni del Preliminare, a sua volta conseguente allo Studio di Fattibilità predisposto dall’ingegnere Christopher Immediato ed approvato con delibera di Giunta Comunale n. 4 del 8/1/2015. L’intervento prevede la realizzazione di un Centro di Educazione Ambientale e di un Canile Municipale. Il costo delle opere è di circa 2milioni ed 800mila euro, coperti mediante contrazione di mutuo con quota di ammortamento stimabile pari a quanto oggi paga l’ente comunale per il fitto dell’area e l’integrazione di fondi propri oltre a contributi regionali. Tali atti hanno ovviamente comportato l’avvio delle procedure finalizzate all’esproprio dell’area da parte dell’Ente comunale, come deliberato di recente dalla Giunta Comunale (n. 238 del 15.07.2016). Premesso ciò, veniamo ai fatti verificatisi in questi ultimi giorni. Nel pomeriggio di giovedì 4 Agosto sul territorio di Capaccio Paestum sono divampati tre incendi dall’incerta origine, sulla quale stanno indagando le Forze dell’Ordine competenti. Mentre gli uomini dei Vigili del Fuoco e della Comunità Montana (alla presenza del Responsabile della Protezione Civile, geometra Mario Barlotti) erano alle prese con lo spegnimento del secondo focolaio, è giunta la notizia di un terzo a Cannito, nei pressi del sito controllato. Il coordinamento delle forze sul territorio ha consentito che giungessero immediatamente in loco le Guardie Ecozoofile di FareAmbiente e la Polizia Municipale, che hanno opportunamente fatto scattare l’allarme, prima che le fiamme potessero direttamente investire l’area più sensibile. L’Amministrazione Comunale ha provveduto ad ogni opportuno coordinamento ed emesso la prima Ordinanza (preventiva), come previsto per legge, a meno di un’ora dall’allarme, inibendo precauzionalmente la permanenza nei luoghi ed il consumo di specifici alimenti. Nel contempo, Vigili del Fuoco, operatori della Comunità Montana Calore Salernitano e mezzi aerei dell’AIB sono stati coordinati dal Corpo Forestale dello Stato fino allo spegnimento dei focolai, alle 20.30 circa. Durante la notte hanno vigilato sul sito Forze dell’Ordine, Polizia Municipale e gli operatori della Comunità Montana, mentre il Comune ha approntato ogni misura di somma urgenza per contenere potenziali pericoli, giacché durante lo spegnimento le fiamme hanno comunque lambito l’area sensibile, provocando la distruzione di una parte di telo di protezione del sito. Le misure adottate dai competenti uffici dell’Ente, in accordo con le Forze dell’Ordine, la Magistratura e l’ARPAC, hanno condotto ad un’azione preventiva e di risanamento durata tutta la giornata di venerdì 5 e terminata il sabato 6 agosto, la quale ha consentito di scongiurare ogni rischio che l’incendio potesse far bruciare i rifiuti stoccati. Il sopralluogo e i rilievi dell’ARPAC del 5 agosto hanno confermato le modalità di intervento ed escluso rischi. Tuttavia, l’Amministrazione Comunale ha comunque già provveduto a richiedere specifiche analisi ambientali da parte dell’Agenzia Regionale, così da fugare ogni dubbio, come già fu effettuato per il ben diverso episodio in località Cesarone. Questo “ottimo risultato”, come è stato definito dalle istituzioni competenti, è stato reso possibile grazie all’attenzione dell’Amministrazione per i temi ambientali e la prevenzione, ma soprattutto grazie all’abnegazione di tecnici che non hanno lasciato per tre giorni il campo (i geometri Mario Barlotti, Antonio Franco e Antonio Russo), all’azione di esperti che hanno messo a disposizione dell’Ente le loro conoscenze e imprenditori locali che hanno messo a disposizione mezzi e beni per scongiurare il peggio (Pasquale Marano, Giuseppe Pagano e Vincenzo Rizzo). A tutti loro va il grande e sentito ringraziamento della popolazione di Capaccio Paestum oltre che dell’Amministrazione Comunale. I protagonisti di quest’azione esemplare hanno lavorato senza mai venir meno ai loro doveri, addirittura assumendosi la responsabilità di far sì che i luoghi potessero essere raggiunti e visitati da rappresentanze di associazioni e movimenti cittadini, al fine di garantire massima trasparenza su un tema, quello ambientale, che non può avere altra parte se non la tutela dei cittadini. Stupisce, purtroppo, l’atteggiamento di chi ha profittato di questo episodio (o ha bassamente tentato di farlo), dimostrando quanta poca conoscenza della materia abbiano in tanti”.